Ripari di Giobbe, l’Abruzzo in riva al mare

Cari abruzzesi, ancora non capisco perché, quando con un amico abbiamo fatto una rapida vacanza in zona Ortona, ci fu detto più volte: “Ma perché dalla Toscana vi siete spinti fino a qua?”. Evidentemente abbiamo trovato persone che non hanno saputo dare valore a questa splendida terra, ferita negli ultimi anni da terremoti vari. Anche perché sono stati loro stessi, alla domanda “Consigliateci una spiaggia”, ad averci indicato i Ripari di Giobbe. È stata come una magia dal cilindro, un’apparizione.

Percorrendo la statale Adriatica verso sud venendo da Francavilla, bisogna svoltare a sinistra qui, stando attenti al cartello che indica il campeggio che si trova a ridosso. Se i ‘locals’ non ce lo dicevano, non lo avremmo trovato così facilmente. Si prosegue nella piccola strada e poi parcheggiamo, per scendere pian piano verso la spiaggia tramite un sentiero: di media difficoltà, ma ne vale la pena.

I Ripari di Giobbe sono una riserva naturale regionale. La spiaggia è fatta di pietre ed è riparata da una alta falesia che si affiaccia sull’Adriatica. Ecco perché questo luogo si mantiene pulito e intatto: ci si arriva oltre che dal sentiero solo via mare, quindi gli amanti del ‘mare facile’ sono già esclusi. Difficile trovare la ressa che solitamente ci si attenderebbe, e in questo periodo è sicuramente un luogo da apprezzare per una prima ‘puntata’ estiva al mare.

La caratteristica della spiaggia sono le scogliere che si affacciano davanti, affioranti nelle acque cristialline dell’Adriatico simili per purezza più alle coste albanesi e greche.

È un luogo adatto anche alle famiglie, se si usufruisce dei servizi del vicino e omonimo campeggio il quale ha accesso a una propria spiaggia, situata poco sotto a quella ad accesso libero, e con le stesse caratteristiche.

E per chi va in quella zona in estate, occhio ai cartelli promozionali per le strade: anche i più piccoli paesi organizzano un sacco di eventi, in particolar modo ‘notti bianche’.

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