Selinunte, una passeggiata nella storia

Selinunte
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Per una vacanza culturale in Sicilia le scelte possono essere le più svariate. Un grande classico è sicuramente la visit ala parco archeologico di Selinunte, in provincia di Trapani, considerato il più grande del continente europeo. Siamo tra i resti di un’antica città greca, di cui poco ci riporta ai fasti di allora ma molti elementi ci possono aiutare per capire meglio le nostre origini storiche.

Selinunte nel corso dei secoli si è trasformata, in negativo, a causa di calamità naturali, incuria e distruzione. E pensare per per almeno 200 anni era stata una città di riferimento della parte settentrionale della Trinacria, arrivando – così dicono gli storici – a toccare quota centomila abitanti. Camminando per l’area archeologica di fasti ne restano ben pochi: poco è stato ricostruito, molto invece è lì, a segnare il tempo che è passato, pur trasmettendo un discreto fascino antico.

Varie le scuole di pensiero che si sono diffuse nel corso dei decenni. C’è chi avrebbe ricostruito il più possibile, altri preferiscono questo scorcio tra le valli del Belice e del Modione così come il corso della storia lo ha lasciato. Passeggiare tra le rovine, cercando di immaginarsi quel che un tempo si trovava qui.

Qualcosa, però, è stato ripristinato. In particolare il Tempio E, dedicato alla dea Hera, che non ha l’impatto visivo di quello di Segesta ma è chiaramente la foto da cartolina dell’area di Selinunte. La ricostruzione è datata 1959 e anche all’epoca non furono poche le polemiche mosse per questa scelta. Personalmente è stata una mossa apprezzabile, almeno per dare un colpo d’occhio distinguibile. Nel 2011 sono state poi tolte le transenne e i ponteggi del colonnato del tempio C, al termine di un restauro durato una dozzina di anni, il quale ha restituito l’opera come era stata ricostruita dagli esperti nel 1929.

In questa città scomparsa nel primo secolo avanti Cristo, avamposto greco rispetto al tratto di costa colonizzato dai cartaginesi, si dice fossero anche all’avanguardia sul piano economico: si battevano infatti monete fin dal 500 avanti Cristo con sovra impresso del sedano selvatico, da cui deriverebbe il toponimo Selinunte. Tante bellezze legate a questo parco archeologico però non le troverete qui, ma a Palermo, custodite nel museo nazionale archeologico. Quindi, per una visita storica completa, virate verso nord.
Per il resto, buona passeggiata nella storia, sullo sfondo di un bellissimo mare di Sicilia.

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