Comacchio, la Venezia che non ti aspetti

Località di passaggio per chi si imbarca a Porto Garibaldi per i paesi della costa adriatica, Comacchio non viene in mente come una delle prime città da visitare in Emilia Romagna, offuscata probabilmente dalla stessa Ferrara o da mete della stessa provincia come Cento e il suo carnevale. La scoperta di Comacchio si manifesta nella visione di una Venezia sul delta del Po, in un antico centro dalla storia millenaria fatto di ponti, canali e barchette che lo attraversano, citata anche da Torquato Tasso nella sua ‘Gerusalemme Liberata’ (una lapide ricorda tra l’altro l’episodio).

Il sistema di ponti nei secoli è stato utile per unire le varie isolette che formavano il centro storico cittadino. Se ne contano più di uno, ma quello a mio avviso più di impatto è quello dei Trepponti, con le sue due torri ai lati, secentesco, al termine del canale navigabile Pallotta: è bello vedere questo scorcio con l’arrivo dei barchini sulle acque. Poi c’è quello degli Sbirri, chiamato così per la propria vicinanza alle ex carceri, e quello dei Sisti, in mattoni e a unica arcata. Impressionano i palazzi che si specchiano sui canali creando un bellissimo giochi di specchi e di colori a pelo dell’acqua.

Prodotto tipico di Comacchio è l’anguilla. Per promozione turistica ne hanno fatta anche una a mascotte, chiamandola Camilla. La si trova in vendita in ogni bottega tipica, marinata, in scatole e in vasetto. Ogni anno, tra la fine di settembre e la metà di ottobre, all’anguilla viene dedicata una importante quanto sentita sagra.

Comacchio è una tappa raccomandata in estate per chi è amante del mare e non vuol perdersi un po’ di mare nella vicinissima spiaggia di Lido degli Estensi. Ma è anche punto di partenza di gite ed escursioni alla scoperta del Delta del Po e del proprio parco naturalistico: ce ne sono di varie possibilità e sono iniziate da poche settimane.

Come vedete, ce n’è per ogni gusto…