‘Moving around the World’ con Sara Chiggi: “Ogni viaggio è un’esperienza di vita”

Sara Chiggi e suo marito (piccolo) nel Salar di Uyuni in Bolivia
Sara Chiggi e suo marito (piccolo) nel Salar di Uyuni in Bolivia

Inizia per Girosognando.it un cammino che lo porterà, ogni due settimane, a presentare un blog italiano di viaggi in modo da creare, nel tempo, una raccolta di esperienze da condividere. È nella filosofia del viaggiatore infatti quella di scambiarsi le proprie opinioni, gli itinerari e le esperienze, in modo da essere sempre consapevoli di come e dove ci si sposta, fornendo ognuno il personale punto di vista a seconda di interessi e sensibilità.

Si comincia con Sara Chiggi e il suo Moving around the World – A Serial Traveler’s Blog, dove vengono raccolte tutta una serie di esperienze fatte da lei in compagnia del marito Alessio, valido supporter per quanto riguarda la produzione media. Lasciamo dunque a Sara la parola dopo questa scheda introduttiva.

Sara, cosa ti ha spinto a creare un blog e perché proprio di viaggi?

Da ragazzina tenevo un quaderno di viaggio sul quale annotavo le mie esperienze in giro per un weekend o per le vacanze, i viaggi di studio, Erasmus, ecc..  Oggi i mezzi tecnologici hanno sostituito questo quadernino e, il vedere che molte persone hanno, come me, la stessa passione per i viaggi, mi ha spinto a pubblicare le mie esperienze.

C’è un tema preciso del tuo blog, un filone? Se sì, quale?

Il tema del mio blog è il viaggio inteso come esperienza di vita, la voglia di scoprire, conoscere e valorizzare ogni aspetto di ciò che vediamo, delle persone che incontriamo e con cui interagiamo, a ciò che assaggiamo in giro un po’ ovunque.

Hai un articolo di cui sei particolarmente orgogliosa o di cui vuoi parlare?

In ogni articolo metto sempre la mia passione, la voglia e l’entusiasmo di far conoscere i luoghi che visito. Mi piace portare con me la gente in un viaggio virtuale attraverso i luoghi, i sapori, le tradizioni, per rivivere, con chi mi segue e apprezza il mio blog, ogni attimo, ogni emozione, ogni sensazione… Pertanto, vado fiera di tutto ciò che scrivo, specialmente quando ricevo un grazie da chi, per motivi vari e personali, non riesce a raggiungere un determinato luogo, ma si sente, comunque, in viaggio attraverso i miei reportage e/o le mie foto.

Quale pensi sia la qualità principale del tuo blog o l’elemento preferito dal tuo pubblico?

Il riuscire a far sembrare facile andare ovunque attraverso le mie esperienze, come ho già detto prima, trasportando le persone stesse in ciò che sto raccontando, descrivendo e/o fotografando.

In cosa vorresti migliorare?

Vorrei poter curare di più il mio blog, approfondendo meglio gli argomenti, ma il tempo e la stanchezza remano spesso contro di me.

Come vedi il presente dei travelblogger in Italia? E le prospettive future?  

Non saprei. Vedo che la passione si sta comunque diffondendo e, ogni giorno, nascono nuovi travel blogger. Meglio così… Magari in futuro la passione per i viaggi e la voglia di conoscere il Mondo ci renderanno più sensibili e vicini alla realtà, più reporter di viaggi che di guerra, più ecologisti e rispettosi dell’ambiente, piuttosto che cercatori di minerali preziosi ed estrattori di petrolio…

C’è un viaggio tra i tanti che ti ha cambiato la vita e consiglieresti al tuo pubblico?

Il viaggio è per me un’esperienza di vita, ma non mi ha né cambiata, né cambiato la vita anche perché non sento il bisogno di cambiamenti in questo. Tuttavia consiglio a tutti di viaggiare. Non importa la meta o la durata. Comunque c’è un viaggio, tra quelli fatti fino ad ora, che vi consiglio: la Mongolia http://sarainviaggio.altervista.org/mongolia-tempo-non-esiste/. Sul blog trovate anche altri reportage più specifici per quanto riguarda determinate zone della Mongolia come, ad esempio, il Gobi Meridionale.

Ti consideri uno scrittore di impulso o hai adottato una strategia editoriale?

Poiché già da bambina mi piaceva scrivere (e sognavo di fare la giornalista), amici e familiari mi considerano da sempre una grafomane incallita, più che una scrittrice. Non ho adottato alcuna strategia e scrivo quando ne sento il bisogno e la voglia.

C’è uno stile scrittorio o un autore a cui ti ispiri in particolare?

Nello scrivere non mi ispiro a nessuno in particolare, ma, per viaggiare, Wilbur Smith, John Ronald Reuel Tolkien, Edward Morgan Forster, ed altri mi sono stati per me fonte di grande ispirazione.

Come vedi la tua attività rispetto al passato e come la sogni tra cinque anni?

Il travelblogger non è il mio lavoro, anzi, a dirla tutta è un hobby, una passione come i viaggi stessi. Tra cinque anni chissà…Nella vita tutto può succedere. A me piace vivere il presente, soprattutto se il presente si chiama “viaggio”.

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