Visitare il mondo con la famiglia: la mission di ‘In viaggio col bisonte’

Luca Oberto e Adriana Manenti de 'Il viaggio con il bisonte'
Luca Oberto e Adriana Manenti de 'Il viaggio con il bisonte'

Avere un figlio non deve essere un limite per chi ama viaggiare. Ce lo spiegano Luca Oberto e Adriana Manenti che dal 2017, hanno aperto il logo travelblog ‘In viaggio col bisonte’ per ironizzare appunto sul come sia possibile muoversi con famiglia al seguito. Dopo la scheda di presentazione, ecco come Luca ha risposto alle domande di Girosognando.it.

  • Nome del blog di viaggio: inviaggiocolbisonte
  • Link alla home page: http://www.inviaggiocolbisonte.it
  • Anno di pubblicazione: 2017
  • Autori e collaboratori: Luca Oberto, Adriana Manenti

Cosa ti ha spinto a creare un blog e perché proprio di viaggi?

Abbiamo sempre ricevuto richieste di informazioni sulle nostre peripezie, luoghi, trasporti, organizzazione, cose da vedere e fare ma non è che ci fosse mai venuto in mente di fare qualcosa per rendere pubbliche le nostre esperienze. Ci limitavamo a rispondere alle domande anche un po’ stupiti di questo interesse. Poi, con la penetrazione massiccia di internet nelle nostre vite, abbiamo scoperto quanto sia utile anche per noi leggere le esperienze di altri nella fase di preparazione dei nostri viaggi.

La nascita di Daniele (il nostro piccolo bisonte, da cui il nome del blog) ha, però, costituito una grossa battuta di arresto: avevamo grandi aspettative parlando e leggendo di famiglie che facevano di tutto e di più con i loro frugoletti appena nati (“il primo anno, poi, lo tuffate nella fascia ed il mondo è lì che vi aspetta!”). Aspettative puntualmente tradite da quella specie di piccolo poltergeist che non ne voleva sapere di stare nella fascia, nello zainetto, nel passeggino o in qualunque altro posto, era “leggermente” richiedente e non ci consentiva più di fare niente.

In un periodo di pieno “down da viaggio”, un incontro è stato illuminante, quello con un grandissimo travel vlogger e fotografo di viaggi torinese come noi che, quando abbiamo avuto l’occasione di parlare dei suoi viaggi, ci disse una cosa piuttosto banale ma illuminante: “Ci sono tanti modi di viaggiare”. Lì per lì, nella nostra stupidità, la cosa non ci risuonò molto ed il mood sconsolato continuò a regnare sovrano. Sì, lo sappiamo, sono altri i problemi seri, queste sono solo sciocchezze, ma quanto uno è un po’ in crisi non sempre riesce a ragionare con lucidità.

Tuttavia, da quel momento, abbiamo cercato di ingegnarci un po’ per trovare posti e modalità adatte alla nuova situazione che ci consentissero di viaggiare di nuovo un po’.

Cercando informazioni, appunto, per un nuovo viaggio siamo incappati in un noto travel blog per famiglie la cui curatrice ci ha messo la pulce nell’orecchio: “ma perchè non aprite un vostro blog?”. Beh, i dubbi sono stati molti ma, alla fine, eccoci qua!

Abbiamo deciso di pubblicare sul blog solo (o quasi) le nostre esperienze da quando è nato il piccolo bisonte quindi le intenzioni (al momento) sono di non pubblicare niente dei viaggi passati in oltre 20 paesi del mondo né delle esperienze che abbiamo occasione di fare senza di lui o singolarmente. I post contengono un racconto della nostra esperienza, del come l’abbiamo vissuta (con fotografie e, magari, qualche video) ed in un’apposita sezione alla fine di ogni post, informazioni utili per chi intendesse ripeterla.

C’è un tema preciso del tuo blog, un filone? Se sì, quale?

Pubblichiamo esclusivamente esperienze di viaggio da noi vissute in prima persona, quindi adatte per famiglie con bambini piccoli. Il motivo per cui nostro figlio è stato soprannominato il piccolo bisonte è facilmente intuibile. Viaggiare con i bambini è notoriamente estenuante, e noi siamo portatori sani di piccolo bisonte. Ebbene, i nostri itinerari sono rigorosamente “bisonte approved” ovvero fattibili con tranquillità anche dalle famiglie con piccole pesti a bordo. Non è necessario stare chiusi a casa ed in un ambiente protetto per sopravvivere: basta scegliere gli itinerari giusti!

Hai un articolo di cui sei particolarmente orgoglioso o di cui vuoi parlare?

Certamente, si tratta del report sul nostro viaggio in Sardegna dell’estate scorsa. E’ il primo articolo che siamo riusciti a scrivere in maniera strutturata e completa. Si compone, in realtà, di più parti. La prima è un articolo che descrive l’itinerario (http://www.inviaggiocolbisonte.it/itinerario-nel-nord-est-della-sardegna/) all’interno del quale si trovano i rimandi agli articoli di approfondimento su tutti i punti del nostro itinerario con tutte le informazioni dettagliate per ripetere il viaggio. Grazie a questo post (o meglio questa serie di post) abbiamo ricevuto messaggi di lettori che ci ringraziano per le informazioni che saranno loro utili in quanto questa estate si recheranno proprio in quelle zone. È inutile dire che queste sono le soddisfazioni che ci spingono a continuare su questa strada.

Quale pensi sia la qualità principale del tuo blog o l’elemento preferito dal tuo pubblico?

Pensiamo che i nostri lettori apprezzino la ricchezza di dettagli ed informazioni nei nostri articoli. Non siamo blogger professionisti, non ci reputiamo nemmeno blogger ma solo dei “tizi” che hanno un blog che ancora ha tutto da dimostrare. Il tempo che abbiamo a disposizione è molto poco e, pubblicare uno o più articoli alla settimana vorrebbe dire pubblicare articoli scarni, con poco contenuto: grande quantità ma poca qualità. Noi preferiamo dedicare il poco tempo che abbiamo a produrre contenuti di qualità. Dunque si pubblica poco, generalmente con molto ritardo rispetto al momento di effettuazione del viaggio, ma gli articoli sono ricchi di ogni dettaglio a noi noto che possa aiutare chi fosse interessato a ripetere la stessa esperienza.

Non ci reputiamo degli abili scrittori, rileggendo i pezzi ci sembrano sempre pessimi, però i nostri numeri, seppur piccoli, sono in costante crescita e questo ci dà fiducia sul fatto che facciamo qualcosa di buono anche se abbiamo ancora un margine enorme di miglioramento.

In cosa vorresti migliorare?

Fondamentalmente ci piacerebbe imparare a scrivere meglio, a trasmettere meglio le nostre sensazioni ed i nostri stati d’animo ed a coinvolgere i nostri lettori. Dobbiamo poi fare un lavoro enorme sui social media, argomento sul quale siamo molto scarsi ma il tempo è poco e non si può fare tutto. Comunque non abbiamo traguardi da raggiungere, lo facciamo per passione e non abbiamo fretta. Dalle nostre parti si dice che non abbiamo nessuno che ci corre dietro.

Come vedi il presente dei travelblogger in Italia? E le prospettive future?

Questa è per noi una domanda difficile a cui rispondere: siamo entrati in questa avventura con molta incoscienza e non conoscendo nulla di questo ambiente. Siamo online da meno di un anno e quindi ci stiamo ancora ambientando. Per quel che ci è sembrato di capire, quella dei blog di argomento “travel” è una vera giungla con centinaia e centinaia di blog di vario livello. Emergere, dunque, è difficilissimo e richiede un lavoro enorme e molto studio per sviluppare le competenze necessarie. Tuttavia ci sembra che ci sia spazio per tutti per cui ci sembra che chi voglia lanciarsi seriamente nel blogging, abbia molte risorse disponibili.

C’è un viaggio tra i tanti che ti ha cambiato la vita e consiglieresti al tuo pubblico?

Direi sicuramente il viaggio a Montreux che abbiamo fatto quest’inverno per andare a vedere i mercatini di Natale. Non è chissà che come viaggio, è pure non troppo lontano da casa ma venivamo da un periodo difficilissimo dal punto di vista famigliare e questo viaggio ci ha fatto capire ancora di più come viaggiare sia, per noi, un vero toccasana che ci fa stare bene e ci unisce come famiglia.

Inoltre è stata la prima esperienza “impegnativa” in cui ci siamo lanciati dopo aver testato imprese più semplici. Abbiamo noleggiato un camper (prima volta per mamma e bisonte) e ci siamo lanciati tra la neve verso la Svizzera. Siamo rimasti bloccati sul Monte Bianco da una bufera di neve, abbiamo trovato veramente un tempo da lupi però siamo riusciti a gestire tutto benissimo, Daniele si è divertito da matti, siamo tornati con il cuore gonfio di bellezza e con la consapevolezza che, fatto un viaggio così con la piccola peste, possiamo fare praticamente tutto.

L’articolo è lungo e dettagliato, quindi, per facilità di lettura, è diviso in due parti. Qui sotto riporto il link alla prima, all’interno del quale si trova il collegamento alla seconda. Per l’occasione abbiamo anche fatto un video (uno dei nostri primi video, c’è da migliorare anche su questo fronte) che è incluso nell’articolo: http://www.inviaggiocolbisonte.it/mercatini-di-natale-di-montreux/.

Ti consideri uno scrittore di impulso o hai adottato una strategia editoriale?

No, è ben raro che riesca a scrivere di impulso. Generalmente ho un’idea piuttosto precisa di cosa voglio pubblicare e lotto tra i mille impegni per trovare un attimo per scrivere i miei testi. Spesso e volentieri il tempo si riduce a pochi minuti ogni qualche giorno, quindi un post è il frutto di moltissime sessioni successive.

Però, quando mi viene l’impulso, allora riesco a scrivere i pezzi migliori e nel tempo più breve. La maggior parte dei miei contenuti migliori, che partorisco d’impulso in un tempo molto breve vanno persi perché mi vengono quando non ho alcuna possibilità di buttare giù al volo nulla e, così come sono venuti, altrettanto rapidamente svaniscono dalla memoria. Vabbè, avete già capito che c’è da migliorare, vero?

C’è uno stile scrittorio o un autore a cui ti ispiri in particolare?

No, cerco di non farmi influenzare. Non mi piace scimmiottare altri, anche se sono dei grandi. Preferisco avere il mio modo di scrivere, anche se molto rozzo. Però è il mio ed è quello che mi contraddistingue.

Come vedi la tua attività rispetto al passato e come la sogni tra cinque anni?

Come dicevo il blog è appena nato, quindi non ha un passato. Possiamo solamente guardare al futuro e, tra cinque anni, speriamo di essere riusciti a migliorare almeno su alcuni tra i tanti aspetti ancora grezzi e di avere un pubblico di lettori sempre più affezionato e numeroso che saprà che non verrà “spammato” da decine di post al mese: da noi ne leggerà pochi, ma buoni

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