Per chi fosse in cerca di miti, una gita a San Galgano potrebbe essere la meta giusta. Una spada nella roccia, un’abbazia senza tetto racchiusa in una natura spettacolare a non troppi chilometri da Siena, in un mix intrigante di storia, sacro e leggendario.
La meta di oggi ci porta nel territorio comunale di Chiusdino, estermità occidentale della provincia senese alle porte della Maremma e delle zone geotermiche pisane. Qualcuno si ricorderà anche un video del 2008 in cui i Pooh avevano interpretato una cover in lingua italiana della canzone folk americana ‘The House of the Rising Sun‘, girato all’interno di una chiesa senza tetto. Ecco, quella chiesa era proprio San Galgano.
Il mito di San Galgano nasce nel Natale nel 1180 quando un giovane che tutto aveva fatto che dedicarsi a una vita tranquilla e monastica decise di pagare dazio e lasciarsi alle spalle il proprio passato, dedicandosi alla preghiera e poi, una volta morto, investito di santità. Quella chiesa fu oggetto di sciagure e scelleratezza tra sacchi, pestilenze e gestioni infelici del patrimonio ecclestiastico, già che nel 1500 era già andata in disgrazia.
Nessuno è riuscito a riportare l’abbazia alla bellezza che avrebbe meritato e, al giorno d’oggi, sembra quasi una fortuna considerato appunto il gioiello che resta. Colpisce infatti, entrando in San Galgano, l’imponenza dello scheletro a cospetto di un cielo che diventa sia tetto che sfondo: ricorda per chi ci è stato la chiesa del Carmo a Lisbona.
La costruzione è quella tipica delle abbazie cirstercensi, quelle dove la regola sanbernardina stabiliva non solo i cardini architettonici, ma anche l’orientamento in senso geografico. Se la grande abbazia apparirà subito ai vostri occhi e sarà subito il centro delle vostre attenzioni turistiche, a un certo punto vi chiederete dove trovare la spada nella roccia. No problem: basterà spostarsi di poche decine di metri verso una chiesetta (questa volta con il tetto) che si trova nelle immediate vicinanze: l’eremo di Montesiepi.
Fu costruito alla morte di San Galgano e custodisce la spada che lui stesso – a quanto pare – trafisse nella roccia con l’obiettivo di trasformarla da strumento di guerra a una croce, oggi custodita all’interno di una teca. C’è chi ha persino ipotizzato che a Montesiepi fosse stato nascosto il Sacro Graal. Se andrete a farci un giro e riuscirete in un’impresa degna di Indiana Jones, siete pregati di farcelo sapere.
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