La Route 66 al contrario. Il manico del Texas, le Cadillac piantate nel terreno e l’aperitivo di Oklahoma City

La linea del Mid Point
La linea del Mid Point

Panhandle. Con questo termine gli americani indicano il “manico” di uno Stato, ovvero la parte geografica dello Stato che si inserisce dentro due altri stati. Se avete presente il Texas, la parte nord, fra New Messico e Oklahoma, è un panhandle. La Route 66 ci passa nel mezzo per circa 290 chilometri e dentro ci si trova anche il Middle Point, il punto esatto di mezzo a 1139 miglia da Los Angeles e altrettanti da Chicago (1833 chilometri).
Il Mid Point, precisamente, si trova nella cittadina di Adrian, al 305 West Historic Route 66: una volta usciti dalla I-40 in direzione est, al primo incrocio girate a sinistra, passato il ponte girate a destra e ci siete.
Ovviamente c’è anche un ristorante a celebrare la cosa, il Mid Point Cafè, che sembra uscito da una puntata di ‘Happy Days’ ed è meta fissa di motociclisti che vi si fermano per mangiare, scattare una foto davanti al cartello e ripartire verso una o l’altra direzione della Route 66.
Sempre verso est, all’uscita 60 della I-40, è possibile imboccare la strada di servizio della highway e arrivare al Cadillac Ranch, alle porte di Amarillo. Si arriva all’ingresso di una strada sterrata che porta a dieci Cadillac piantate nel terreno dal davanti, dipinte alla bell’e meglio da bombolette spray da chiunque ne abbia una e voglia lasciarci sopra la propria dedica. Praticamente sono più attraenti i lunghi bruchi pelosi verdi e gialli che popolano il terreno di queste parti, ma alla gente piace quest’opera d’arte kitsch messa su nel ’74 dal gruppo artistico d’avanguardia denominato Ant Farm.

Nettamente più bella è l’attrattiva costituita dal cambiamento dell’ecosistema che ci accoglie in Oklahoma. Già in Texas si cominciava a sentire l’odore forte dei ranch, ma verso est tutto comincia a colorarsi di verde, e il giallo del deserto che ci lasciamo alle spalle lascia il posto all’inizio delle praterie che da qui fino nell’Illinois costeggiano l’autostrada.

Se capitate a Oklahoma City di domenica pomeriggio e andate in downtown non scoraggiatevi se la trovate vuota: è normale e l’immediata vicinanza con il Business District fa sì che ci ci lavora di settimana la lasci completamente deserta. Cercate Reno Avenue e andate verso il Chickasaw Bricktown Ballpark (lo stadio di baseball dei Dodgers), attraversate Reno Ave. e vi ritrovate nella parte sud di Bricktown, che è il vero e proprio centro storico della città, fondato alla fine del XIX secolo, costruito tutto di mattoni rossi – la qual cosa dà il nome al quartiere – e inizialmente adibito a cuore pulsante dell’economia cittadina e statale. La zona è molto vissuta nei festivi dalla gente che va al cinema, alle partite di baseball o dell’NBA, a cenare oppure a prendere un caffè (rigorosamente americano) da Starbuck’s. C’è anche un canale artificiale, il Bricktown Canal, che è navigabile ed è l’ideale per portarci i bambini a fare un giro. Oppure aspettate l’ora di cena e dopo cena (le cucine chiudono alle 10 di sera) e avventuratevi su Oklahoma Avenue per andare a prendere una birra in uno dei locali della zona.

Oklahoma City è tristemente famosa per l’attentato più grave della storia degli Stati Uniti prima dell’11 settembre. Il 19 aprile 1995 168 persone vennero uccise dall’esplosione di un camion con dentro due tonnellate di esplosivo che un ex veterano dell’esercito parcheggiò davanti l'”Alfred P. Murrah”, edificio governativo dove all’epoca aveva sede, tra gli altri, il dipartimento dei veterani di guerra. L’area è stata ricostruita e adesso, all’incrocio fra la NW 5th Street e la N. Robinson Ave. sorge l’Oklahoma City National Memorial and Museum, un’area verde dedicata alle vittime e ai 680 feriti.

Scopri la mappa e la guida sulla Route 66 cliccando qui.

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