Takeanyway, guardare il mondo da punti di vista insoliti con Francesca Vinai

Francesca Vinai di Takeanyway
Francesca Vinai di Takeanyway

Francesca Vinai da Mondovì, provincia di Cuneo, è davvero una special guest per “Travel Stories”, la rubrica di Girosognando.it dedicata ai blogger di viaggio più interessanti del panorama nazionale. È un’ospite d’eccezione essendo con il suo Takeanyway la vincitrice della sezione blog dei Momondo Open World Awards 2018, molto apprezzata per la cura, la passione e l’originalità della propria narrazione.

Per noi è ovviamente un onore e diamo subito spazio alle sue parole di presentazione.

  • Nome del blog di viaggio: Takeanyway
  • Link alla home page: takeanyway.com
  • Anno di pubblicazione: 2017
  • Autori e collaboratori: Francesca Vinai

Cosa ti ha spinto a creare un blog e perché proprio di viaggi?

A muovermi è la passione per le parole, le immagini e il web, ad ispirarmi il mondo che mi circonda. Un mondo che amo scoprire viaggiando, così vario e sorprendente che sarebbe un vero peccato non raccontarlo!

Per questo mi sono buttata nell’avventura Takeanyway, per ispirare altri ad uscire dai propri confini, a provare esperienze insolite, a conoscere nuovi spicchi di mondo, anche dietro casa. Takeanyway è un invito a muoversi, a prendere una strada, qualunque essa sia, e a seguirla con animo curioso. Un invito a scoprire. A viaggiare.

C’è un tema preciso del tuo blog, un filone? Se sì, quale?

Non c’è una destinazione particolare né un certo tipo di esperienza al centro di Takeanyway. C’è il racconto. Il racconto di luoghi e incontri vissuti in viaggio attraverso il filtro delle emozioni, la ricerca del dettaglio inedito, di un punto di vista insolito per incuriosire e coinvolgere chi mi segue. Come quando ho scelto di raccontare Matera tramite la voce e lo sguardo di una conchiglia fossile, una delle tante ancorate ai Sassi.

Hai un articolo di cui sei particolarmente orgoglioso o di cui vuoi parlare?

Sono molto legata al mio articolo Gente di Viñales: chiacchiere tra i mogotes a Cuba, una sfilata di volti e voci, un ricamo di chiacchiere lievi e riflessioni sulla Cuba di ieri, di oggi e sulla Cuba che sarà. A far da cornice le campagne di Viñales, tra distese di tabacco, cieli stellati e bicchieri ingialliti di rum.

Quale pensi sia la qualità principale del tuo blog o l’elemento preferito dal tuo pubblico?

Lo stile e la cura dei racconti e delle fotografie. Ciascun articolo nasce e si sviluppa lentamente: ho bisogno di tempo per raccogliere i pensieri, per rileggere gli appunti presi a caldo in viaggio e comporli in una storia adatta al web, oltre che per scegliere ed editare le mie foto. Per questo, su Takeanyway non pubblico con la frequenza tipica di un blog di viaggi: metto online soltanto quando ogni dettaglio mi soddisfa pienamente.

In cosa vorresti migliorare?

Vorrei velocizzare la produzione di articoli sul blog per investire più energie nella promozione, ma gli impegni lavorativi sono tanti… e la mia pignoleria non aiuta!

Come vedi il presente dei travelblogger in Italia? E le prospettive future?

È un presente molto trafficato, con travel blog che nascono e si moltiplicano alla velocità della luce. Segno che i lettori ci sono e l’universo viaggi funziona. Per avere futuro, però, un travel blogger ha l’obbligo di distinguersi dalla massa, proponendo qualcosa di unico. Bisogna avere il coraggio di dire no al “blog per tutti” ad ogni costo e selezionare una nicchia a cui proporsi e con cui dialogare.

C’è un viaggio tra i tanti che ti ha cambiato la vita e consiglieresti al tuo pubblico? 

La Bolivia mi è rimasta nel cuore. Un Paese che mi ha meravigliato, mi ha indotto riflessioni e suscitato impressioni ed emozioni contrastanti. Come l’impotenza di fronte alla grandiosità della natura nel bel mezzo del Salar de Uyuni, deserto di sale grande più dell’Umbria. L’adrenalina all’interno di una cupa miniera d’argento, oltre quota 4000 metri. La sorpresa di camminare leggera sui tetti della Città Bianca, Sucre. La curiosità di passeggiare tra le vie coloniali di Potosí, la città più alta al mondo, tra gli sguardi dei Quechua (qui il mio post sulla città: Potosí, polvere d’argento sulle Ande).

Ti consideri una scrittrice di impulso o hai adottato una strategia editoriale?

Mi piace che la creatività abbia uno spazio strutturato dentro cui volare. Per cui, sì, ho un calendario editoriale con cui programmo mensilmente i contenuti sia per il blog Takeanyway.com che per la pagina Facebook correlata, che arricchisco molto più spesso di contenuti. Naturalmente è un calendario flessibile, un po’ perché non sempre ho la possibilità di rispettare i tempi, un po’ perché l’ispirazione quando arriva, arriva!

C’è uno stile scrittorio o un autore a cui ti ispiri in particolare?

Non uno in particolare. La mia più grande ispirazione viene dalla lettura. Leggo qualunque cosa, dalla letteratura di viaggio ai travel blog fino alle riviste di settore. A ben pensarci, poi, anche una fiaba, un thriller, un romanzo storico, una biografia possono farmi viaggiare in terre lontane e darmi spunti per nuovi fotoracconti!

Come vedi la tua attività rispetto al passato e come la sogni tra cinque anni?

A settembre Takeanyway ha spento la prima candelina. Poco più di un anno fa ero alle prese con la costruzione del sito web e non avrei mai immaginato, a soli nove mesi dal lancio, di conquistare un premio tanto prestigioso come l’Open World Award di Momondo – categoria Blog, come miglior blog di viaggio in Italia per qualità di scrittura.

Ovviamente ho moltissimo da imparare e mi auguro di poter crescere nei prossimi anni con il blog, un passo alla volta, fra un impegno professionale e un altro. Per ora resto con i piedi ben piantati a terra… ma il cuore no, quello vola sempre alto!

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