Uscire da Chișinău e conoscere la vera Moldova: viaggio a Puhoi

Puhoi, Moldova
Chiedere utilizzo immagine a daniele@danieledei.it

Qualcuno potrà dire: quella che sto per mostrarvi non è una meta turistica. Ma la mia domanda è: quali sono i criteri per cui una città merita o meno di essere visitata, scoperta, raccontata? Girando per la Moldova mi è capitato di visitare tanti paesi con storie da raccontare, monasteri o chiese ortodosse di grande pregio, cantine in cui degustare ottimi vini locali pressoché sconosciuti al pubblico italiano. Tra questi, forse meno appariscente di altri, c’è Puhoi, una località di circa 5.700 persone nel distretto di Ialoveni e non lontanissima dalla capitale Chișinău, di cui sfido a trovare nella rete documentazione turistica dettagliata, almeno in italiano.

Cos’ha di particolare? Per una persona che viene dal nostro Paese in visita in Moldova, dopo aver visto la capitale, forse può essere il primo approccio per conoscere il vero volto di questo stato, quello rurale, lontanissimo dai ritmi di Chișinău, dove la comunità lavora e vive ancora come un tempo, diremmo noi. Ecco dunque che l’apparenza trova una nuova lettura e quindi vale la pena di scrivere un articolo a riguardo.

In sostanza, chi viene da queste parti vede la vera campagna della Repubblica di Moldova. Queste foto sono dei primi di novembre 2018 e raccontano un piccolo paese con una grande vocazione vitivinicola e alcune eccellenze. Tra queste la cantina Asconi, non primissimo brand tra i vini locali ma produttore eccellente, che sta investendo molto per portare fino a qui il turismo, di nicchia ma crescente, che arriva da queste parti. C’è un produttore di birra artigianale non pastorizzata, poco oltre, talmente conosciuto in zona che non ha bisogno di insegne né niente. Ti indicano la casa bianca accanto ad Asconi, bussi e ti accolgono. Una birra da bere a pochi giorni dalla spillatura proprio perché cruda: ai vostri amici in Italia, in sostanza, non ne toccherà un sorso. Dovranno accontentarsi del vino in valigia.

Luogo ideale dunque per chi si trova da queste parti per lavoro, o per pochi giorni, e non vuole limitarsi a vedere la capitale. Puhoi è collegata bene alla rete viaria nazionale e non è distante dalla statale che da Chișinău porta verso Bender e dunque la Transnistria, pur essendo di qualche chilometro spostata rispetto all’arteria stradale principale. Questo fa sì che sia ben raggiungibile ma, allo stesso tempo, ‘protetta‘ e, e vogliamo, ‘genuina‘. Ecco dunque che possiamo dire di essere nella vera Moldova fuori dai circuiti turistici tradizionali o precotti.

Il paese si presenta frammentato da piccole case di campagna sparse, ma che convogliano in un piccolo centro in cui ci sono i principali servizi: la ‘primaria’, ovvero il municipio, con il parco a sé connesso che ti porta fino alla chiesa ortodossa di San Nicola, costruita nel 1817. Specialmente nel periodo autunnale i colori sono molto belli e una passeggiata questo spazio verde se la merita. Poi c’è la piazza principale del paese con al centro il monumento dedicato ai caduti della Seconda Guerra Mondiale. Infine le scuole, poco sopra. La maggior parte della popolazione lavora nell’agricoltura e può usufruire di servizi come una cantina sociale che ogni giorno eroga una cinquantina di pasti ai contadini e di un magazzino comunale in cui si acquistano beni di prima necessità a prezzi più bassi rispetto al mercato.

Puhoi è anche una cittadina che seppur piccola e ‘sperduta’, sta cercando di aprirsi al mondo, tessendo delle relazioni internazionali di scambio e amicizia. Ha voglia di farsi conoscere e merita la sua chance. Partendo da Girosognando.it e poi chissà, nella speranza che mantenga sempre un fascino rurale e sia attrattiva proprio per la spontaneità che oggi dimostra.

La videointervista al sindaco

Il 2 novembre 2018 Girosognando.it ha realizzato un’intervista a Puhoi al sindaco Petru Frunze, in cui ha presentato il suo paese agli italiani parlando anche della nascente collaborazione con Certaldo, in provincia di Firenze.

Il video è in romeno e sottotitolato in italiano grazie all’interpretariato di Luigi Savoia (Moldova în Progres).

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