Toiano di Palaia, il paese fantasma del delitto della bella Elvira

Toiano di Palaia
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La provincia di Pisa, in Toscana, è rappresentata principalmente da un territorio rurale sconfinato, dove l’epoca moderna non sembra mai arrivata. Ci sono dei luoghi dove però quel “sembra” è davvero superfluo come il paese fantasma per antonomasia, ovvero Toiano di Palaia. Molto conosciuto in zona, al centro di alcuni tentativi di recupero, questo borgo immerso tra colline e calanchi ha proprio l’aspetto di un luogo abbandonato per sempre. Come se fosse arrivata la peste, per intenderci. Ci trovi le case aperte, con i tetti diroccati, la chiesa a sua volta accessibile e spogliata dei suoi arredi. Negli anni è diventato un luogo da non perdere per gli amanti della fotografia in contesti di abbandono, dove la natura tenta di riappropriarsi di ciò che l’uomo ha costruito.

La storia inizia nel Dopoguerra quando, lentamente, le persone dalle campagne si spostano verso la valle dell’Arno: Pisa, la Piaggio di Pontedera… Le occasioni del progresso sono allettanti e a Toiano la terra è bassa, come si dice in Toscana per chi lavora in campagna. Ecco dunque che anche gli ultimi abitanti se ne vanno lasciando, quello che in origine era un castello medievale, sguarnito e indifeso. Stavolta non da attacchi bellicosi, ma dal corso inesorabile del tempo.

C’è infatti da dire che Toiano di Palaia ha origini antichissime, alto medievali: vedendo la conformazione del paese, arroccato su una strada senza sfondo, viene da pensare che un tempo ci potesse essere addirittura un ponte levatoio. La Chiesa di San Giovanni Battista, prima citata, risale al XI secolo ed è il fulcro del paese.

Una storia che c’è da sapere su Toiano di Palaia è quella che riguarda l’omicidio della Bella Elvira, alias Elvira Orlandini. Era una ventiduenne che fu trovata sgozzata nelle vicinanze del paese, in un bosco, il 5 giugno 1947. Il corpo fu scoperto durante la processione del Corpus Domini e, a quanto sembra, Elvira fu uccisa mentre stava prendendo dell’acqua a una fonte naturale. Uno dei primi fenomeni mediatici del secondo Dopoguerra in Italia, resta un caso di femminicidio tuttora irrisolto. L’unico imputato, il fidanzato Ugo Ancillotti, venne dichiarato innocente nel processo che fu seguito da centinaia di persone. L’Italia stessa si divise tra innocentisti e colpevolisti.

Su questa storia, per chi fosse interessato, si trovano molte informazioni sulla pagina dedicata su Wikipedia mentre testi e rappresentazioni teatrali sono stati realizzati nel corso degli anni dal giornalista Riccardo Cardellicchio.

Insomma, tanti motivi per andare a visitare questo paese nel cuore della Valdera…

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